Le mie opere hanno la forma del cuore, o almeno la forma che gli uomini usano per raffigurarlo ma, la forma è anche l’unica concessione alla figurazione e può essere seducente al punto di non riuscire ad andare oltre. Spesso succede anche nella vita, ma il racconto è oltre: l’immagine –icona dell’opera è solo il suo contenitore mediatico, un limite che chiede di essere superato.